VideoVisto ieri sera a casa di un vicino (deve uscire in Italia a Dicembre ma non chiedetemi come se lo è procurato, non gliel'ho chiesto e non lo voglio sapere
) e mi son cascati i "pendenti"....
Praticamente dovrebbe essere il "prequel" del capolavoro del 1982 di John Carpenter, e vi viene narrato cosa è successo nella base norvegese, "prima" di ciò che poi accadde nella più famosa base statunitense di Antarctica.
Più che prequel, però, 'sto film fa molto remake: alcuni interni mi sembrano al limite dell'identico, con una protagonista femminile - Mary Elizabeth Winstead - sicuramente caruccia e interessante ma che, in quanto senza barba e sguardo truce, non può competere col mitico Kurt "McReady" Russel.
A mio parere, "La Cosa" del 1982 era e rimane tuttora un film perfetto per trama, messinscena, suspence e cast e, visto oggi, incanta come 30 anni fa.... tutto il contrario di questo inutilissimo remake, che sembra la solita accozzaglia di effetti speciali, montaggio frastornante e cast troppo glamour.
Il cast, appunto.
Nel capolavoro di Carpenter era esclusivamente maschile (che ci azzecca la bellona in Antartide?) e oltre al buon Kurt, annovera alcuni "pezzi da 90" del calibro di Wilford Brimley (Blair), che qualcuno forse ricorderà in "Cocoon", David Clennon (Palmer) il Donald di "Syriana", Charles Hallahan (Norris), che io ricordo nei panni del ruvido capitano Devane nella mitica serie televisiva anni '80 "Hunter", ecc. ecc. ecc: e tutti bravissimi nel caratterizzare i propri personaggi (cane compreso... complimenti a chi lo ha addestrato!)
Nel cast di questo "prequel-remake", invece, altro non si può annoverare all'infuori di uno di quelli belli con la faccia da pirla che si vedono in film tipo "Non è un’altra stupida commedia americana" (Eric Christian Olsen, per la cronaca) e poi il solo sistema al mondo per non far lamentare il pubblico dell’assenza di Kurt Russell: vale a dire il Premio Sylvester 2011 come Miglior Gnocca, Mary Elizabeth Winstead. Punto.
Sulla recitazione poi... lassamo perde, va'!
Ma c'è (purtroppo) di più: questo "prequel-remake" appiattisce tutta la costruzione narrativa sugli effetti speciali, aspetto importante, anzi sensazionale, nell'originale del Maestro.... con un'unica differenza: ciò che nel 1982 era davvero sensazionale e nuovo, qui, nel 2011, appare quasi obsoleto, inutilmente ripetitivo, per non dire urtante.
In sostanza: dopo aver visto 'sta chiavica, mi viene una gran voglia di tornare a vedere il film di Carpenter, coi suoi bellissimi, intensi campi lunghi esterni sui paesaggi innevati, i suoi claustrofobici piani sequenza interni, i suoi personaggi ruvidi e di estremo spessore, l'angosciante colonna sonora del Maestro Morricone e quegli effetti speciali merito di un allora giovanissimo Rob Bottin che mi hanno tolto il sonno da bambino...
Edited by Beerbaron72 - 4/11/2011, 13:34