I gufi non sono quello che sembrano.

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Beerbaron72
view post Posted on 5/8/2010, 12:07




Capitolo 1


PRIMI DI OTTOBRE DEL 1996....

Era una plumbea mattina d'ottobre tra le montagne di quella impervia località quasi a ridosso del confine canadese, e l'automobile scura viaggiava sulla strada umida di pioggia, a velocità regolare.
L'uomo dell'FBI al volante notò il cartello, a lato della curva, e sorrise, poi rivolse lo sguardo alla sua collega, che osservava annoiata il panorama fuori dal finestrino.
"Twin Peaks... ci siamo! Allora, che te ne pare della nostra piccola gita fuori porta?"
La donna sospirò un paio di volte, poi rispose: "Beh, avremmo anche potuto scegliere un periodo migliore! Sembra che piova sempre, da queste parti, in autunno, e poi fa anche freddo!"
"Tranquilla" sorrise l'uomo, "tra poco potremo riscaldarci a volontà al... come si chiama?... Ah, si, il Great Northern Hotel! Ecco, l'ufficio dello sceriffo dovrebbe essere qui vicino..."
L'auto svoltò a destra ed imboccò una lunga strada che serpeggiava tra prati e abitazioni di aspetto coloniale, poi si fermò, dopo circa un paio di miglia, in un piazzale davanti ad un edificio basso ed ampio con una grande insegna che recitava "Ufficio dello Sceriffo di Twin Peaks".
I due agenti dell'FBI scesero dalla macchina lentamente, guardandosi attorno. L'aria era fresca ed umida della pioggia, che aveva smesso da poco di cadere, e il cielo era coperto dalle nubi. Quelle più basse formavano alcune sacche di nebbia che sembravano imprigionate tra le cime delle montagne circostanti. A qualche centinaio di metri dal piazzale dell'ufficio dello sceriffo, si poteva scorgere una vecchia ciminiera e alcuni ruderi, dai muri anneriti - forse da un incendio - di quello che doveva essere stato un qualche stabilimento industriale.
"E pensare che in questo momento potevo essere in qualche bella spiaggia della California meridionale, magari a sorseggiare un daiquiri!" sbuffò la donna, con aria mesta.
Il suo collega sorrise, dandole un buffetto sulla spalla: "Vedila così: ti devo altri quindici giorni di permesso premio: quando li incasserai, ti pagherò io il viaggio per qualsiasi località di vacanza tu preferisca! Ah... sta arrivando un'auto. Deve essere lo sceriffo Truman!"....
Il grosso fuoristrada con i lampeggianti e la stella disegnata sulle portiere parcheggiò a poca distanza dall'auto dei due agenti dell'FBI. Ne scese un uomo dal fisico atletico, che portava un cappello da cowboy e una giacca pesante a quadri.
Lo sceriffo si avvide subito della presenza dell'uomo col cappotto nero e della donna dall'abito scuro, e si avvicinò a loro.
"Lei é lo sceriffo Truman?" esordì l'uomo col cappotto nero.
"Precisamente. E' lei l'uomo dell'FBI con cui ho parlato al telefono, la scorsa settimana?"
"Si... Agente Speciale Fox Mulder. Lei é la mia collega, Agente Speciale Dana Scully."
"Piacere di conoscervi. Dunque... siete qui per investigare su ciò che é accaduto al vostro collega, l'Agente Speciale Dale Cooper, vero?"
"Esatto" rispose Mulder "So che tra lei e il nostro collega si era instaurato un ottimo rapporto di collaborazione, sceriffo... ed é nostra intenzione far luce su ciò che gli é successo. Posso contare sulla sua collaborazione?"
Lo sceriffo guardò a lungo Mulder e Scully... poi sospirò: "Cooper era un amico, agente Mulder, e anch'io voglio assolutamente sapere cosa gli é successo. Si, lei e la sua collega potrete contare sul mio completo e totale appoggio e collaborazione! Ma venite, vi prego... fa freddo, qui fuori, e credo sia meglio continuare la nostra chiacchierata nel mio ufficio, davanti ad un caffè caldo!"
Per la prima volta da quando erano arrivati in quella regione, Scully sorrise: "Questa é davvero la proposta migliore che ho udito negli ultimi giorni, sceriffo!"
"Molto bene" disse Truman, "allora prego, seguitemi!..."
I tre, lestamente, attraversarono il piazzale ed entrarono nell'edificio....

[CONTINUA]

Edited by Beerbaron72 - 12/9/2010, 17:38
 
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sabry21
view post Posted on 7/8/2010, 15:21




....eh! eh! eh!....carina la descrizione,hai reso bene l'idea,quindi facile "entrare"nell'ATMOSFERA...aspetto la CONTINUA.....
 
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Beerbaron72
view post Posted on 12/9/2010, 17:11




[continua dal post precedente]

L'anticamera era deserta, fatta eccezione per una donna dall'aria indaffarata dietro il bancone della reception, che stava sistemando alcune carte.
- Salve, Lucy - esordì lo sceriffo Truman - mi ha cercato qualcuno mentre ero via?
- Oh, si sceriffo... la signora Biddle ha chiamato dieci minuti fa lamentandosi del figlio del vicino che continua a suonare la batteria fino alle ore tarde, disturbandola... poi c'é il nipote dell'assessore Kelman, che voleva sapere quando....
- Ordinaria amministrazione, ho capito! - sbuffò Truman, sorridendo. - Lucy, questi due signori sono agenti dell'FBI. Ora io ho bisogno di parlare con loro nel mio ufficio... potresti portarci tre tazze di caffè bollente, per favore?
- Agli ordini, sceriffo... anche le ciambelle?
Truman si voltò verso Mulder e Scully: - Che ne dite di un paio di ciambelle?
- Saranno le benvenute, sceriffo, grazie! - sorrise Mulder.
I tre entrarono nell'ufficio dello sceriffo: Truman si tolse la pesante giacca a quadri e il cappello, con aria annoiata, gettandoli su una poltroncina, poi si sedette dietro una scrivania ingombra di carte e fascicoli.
- Accomodatyevi, prego - disse ai due agenti dell'FBI, indicando loro due poltroncine proprio di fronte alla scrivania.
Mulder e Scully si tolsero i cappotti scuri e si sedettero.
- Agente Mulder... lei per caso ha un parente nella DEA? - chiese lo sceriffo, scrutando con curiosità il volto del suo interlocutore.
- No... almeno non che io sappia. Perchè?
- Oh, nulla... é che lei somiglia molto ad un amico di Cooper che, per l'appunto, é un agente della DEA... voi conoscevate l'agente Cooper?
- Non direi proprio, sceriffo - rispose Mulder - Io l'ho visto solo in due occasioni: la prima volta fu quando lo conobbi, nel 1989 alla sezione dell'FBI di Quantico, durante un convegno di criminologia. Ricordo che discutemmo per circa mezz'ora, durante la pausa - caffè, riguardo all'enorme sviluppo dei metodi d'indagine scientifica negli ultimi anni. Io ero ancora un novellino, ma lui fu un interlocutore davvero cordiale. Ricordo che mi fece impressione la sua incredibile cultura, e senza dubbio era una persona estremamente intelligente.
- Si - Truman sorrise tristemente - lo era sicuramente, agente Mulder... e l'ultima volta che lo ha visto?
Mulder guardò Truman fisso negli occhi, poi rispose, con voce neutra: - La seconda ed ultima volta é stato circa un mese fa in una stanza del Mayfield Psychiatric Hospital, nel New Jersey, come lei forse saprà molto bene, sceriffo. Cooper si trova laggiù oramai da quasi sei anni...
Truman abbassò lo sguardo, mentre la voce gli si fece roca - Si, so anche questo... lei può dirmi come sta?
- Per un uomo che é rimasto in stato catatonico, anzi, quasi vegetativo, per sei anni, direi bene, sceriffo... ma forse é il caso che le spieghi in modo più accurato il motivo che ha spinto me e la mia collega qui, che ne dice?
- Si.. sono d'accordo. La ascolto, Agente Mulder...
Mulder aprì una cartelletta che aveva con sè e ne estrasse un fascicolo dalla copertina rossa. Sul frontespizio, era stampigliato il nome "COOPER, DALE" e, subito sotto: "X-FILE nr. AX9943 - 007005 - 1990"....

[CONTINUA]
 
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sabry21
view post Posted on 15/9/2010, 14:57




....dai!...dai!...continua!!
 
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Beerbaron72
view post Posted on 16/9/2010, 09:49




[continua dal post precedente]

Vennero interrotti da un sommesso bussare alla porta dell'ufficio.
- Sceriffo? Il caffè e le ciambellle... -
- Entra pure, Lucy! - rispose Truman.
La porta si aprì ed entrò la donna della reception, appoggiando sulla scrivania un vassoio con tre tazze piene fino all'orlo di caffè e alcune ciambelle.
- Grazie, Lucy, ora puoi andare - disse Truman - Ah!... Se Hawk dovesse rientrare, per favore digli di aspettarmi in sala riunioni, d'accordo?
- Certamente, sceriffo. - la donna uscì di nuovo, riciudendo la porta dietro di sè.
I due agenti dell'FBI sorseggiarono il caffè bollente, annuendo compiaciuti, poi Mulder aprì il suo fascicolo.
- Dunque, sceriffo... andiamo con ordine. Nel 1990 l'agente Dale Cooper é arrivato qui da voi per indagare sull'omicidio di una ragazza del posto... una certa... Laura Palmer, é corretto?
- Si, esatto.
- Le indagini di Cooper portarono all'individuazione dell'assassino, che risultò essere il padre della ragazza, Leland Palmer... che la stessa notte del suo arresto, si uccise nella camera di sicurezza in cui era stato rinchiuso, giusto?
- Si, anche questo é esatto.
- Dopodichè... - Mulder scartabellò nel suo fascicolo - ... l'agente Cooper fu coinvolto in un'altra indagine riguardante un ex-collega che aveva dato di matto... l'ex agente speciale Windom Earle. Ora, sceriffo... le informazioni ufficiali non sono molto chiare. Da quel che ho potuto apprendere attraverso i canali dell'FBI, Windom Earle venne ucciso mentre stava tentando di sfuggire alla cattura, e l'agente speciale Cooper rimase gravemente ferito alla testa. In conseguenza di questa ferita, il suo stato psicofisico risultò gravemente compromesso, e venne ricoverato al Mayfield Psychiatric Hospital di Hammond, New Jersey, dove si trova tutt'ora, in stato catatonico da oramai sei anni. Questo, almeno, stando alla versione ufficiale della vicenda, da lei stesso avallata, sceriffo... ho qui la sua relazione. La riconosce?
Il volto di Truman rimase imperturbabile mentre esaminava i fogli - Si, certamente, agente Mulder.
- Molto bene, sceriffo - Mulder appoggiò i gomiti sulla scrivania e si schiarì la voce. - Anch'io ho sempre accettato questa versione dei fatti... in fondo, non conoscevo Cooper, e non era il mio ambito di competenza. Ma circa un mese fa, ho ricevuto la telefonata di un collega che non conoscevo... il dottor Albert Rosenfield. Mi pregava di raggiungerlo al Mayfield, perchè "un collega ed amico ricoverato laggiù aveva chiesto espressamente di vedermi".... seppi, poi, che si trattava di Cooper, e le confesso che sono rimasto molto perplesso: insomma, all'infuori di quella breve conversazione a Quantico, non ho mai avuto a che fare con l'Agente Speciale Dale Cooper, non lo conoscevo, non ero suo amico... eppure voleva vedere proprio me. Non le pare una cosa alquanto singolare, sceriffo?
- Si, infatti - ammise Truman - la cosa sembra davvero molto strana anche a me.... agente Scully, lei ha mai conosciuto Cooper?
- No - ammise la donna - ma ho seguito alcuni coprsi di aggiornamento professionale col dottor Rosenfield... anch'io sono medico. Rosenfield é molto in gamba, anche se non é un mostro di simpatia....
- Già - Truman sorrise - non ha molta delicatezza per quanto riguarda i rapporti umani... mi scusi, agente Mulder, non volevo deviare il discorso.
Dunque Cooper ha chiesto di poterle parlare? Allora si é risvegliato!... E' per questo motivo che lei é qui? Cosa le ha detto, agente Mulder?...
- Non abbia troppa fretta, sceriffo - Mulder accarezzò distrattamente la copertina del suo fascicolo - mi ascolti attentamente....

[CONTINUA]
 
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R'n'R Queen
view post Posted on 16/9/2010, 23:17




uhhhh e la curiosità saleeeee!!!
 
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repooc
view post Posted on 22/9/2010, 11:16




Davvero davvero interessante...attendiamo la continuazione
 
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6 replies since 5/8/2010, 12:07   207 views
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