So che suonerà mieloso, ma questo è uno dei libri che ha cambiato la mia relativamente breve esistenza.
Sono d'accordo con chi dice che il lato "crudo" è
giustamente amplificato da Jennifer Lynch. La sessualità è uno dei temi fondamentali del cinema di Lynch -- tema che, per ovvi motivi, appare un po' smorzato nelle immagini di
Twin Peaks. Sia stramaledetta la censura (preventiva) televisiva.
Avevo sempre pensato che Lynch & Frost fossero gli unici a conoscere nome e cognome dell'omicida, prima che andasse in onda l'episodio della rivelazione. Ho scoperto di recente che, invece, tutto era già stato rivelato anche a Jennifer -- che quindi ha scritto il
Secret Diary prima che il mondo sapesse e, bene o male, indipendentemente da quello che scrivevano suo padre e Mark Frost nel frattempo.
Più che autodistruttiva, direi che la personalità di Laura è "consapevole dell'inevitabilità" delle cose. Laura non soltanto
vuole BOB/Leland, ma ne sente la mancanza quando non c'è, cerca sostituti validi ma non ne trova -- e la paura o il tabù dell'incesto non sono gli unici motivi per cui non dice niente a nessuno. Anzi, secondo me, la voglia di provare paura è uno dei motivi che la spinge a non rifiutare totalmente l'idea che BOB/Leland la possieda.
C'è quella bellissima scena, praticamente alla fine di TP:FWWM, in cui Laura annuisce e sorride, accettando il suo destino: bravissima Sheryl Lee ad unire serenità a una certa "estasi demoniaca", in quel sorriso. Secondo me Jennifer Lynch è stata bravissima a rendere conto di questa dualità di Laura, nel libro.
Two thumbs up!