Dorothy ThroughTheLookingGlass |
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| “Surrealismo, s.m. Automatismo psichico puro mediante il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per scritto o in altri modi il funzionamento reale del pensiero; è il dettato del pensiero, con assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione, al di là di ogni preoccupazione estetica e morale”. Questa è la definizione che diede Breton pubblicando il Manifesto del surrealismo. Il surrealismo, quindi, rappresenta il tentativo di esprimere liberamente l’io interiore, come è realmente senza l’intervento della ragione che ci condiziona, ci obbliga a reprimere istinti e sentimenti, a nasconderli, seppellendoli nel più profondo di noi stessi.
Questa premessa mi serve per mostrare come David Lynch non si limiti a trascrivere passivamente un sogno. Cerca piuttosto di individuare il modo in cui agisce l’inconscio e quindi mette a nudo il processo intimo mediante l’automatismo psichico, lasciando cioè che un’idea segua l’altra senza la conseguenza logica del ragionamento consueto, ma automaticamente: una parola rimanda ad una totalmente diversa, così come una forma, un colore, una luce ne suscitano altre in un concatenamento inarrestabile.
Qui di seguito vi riporto alcuni pittori surrealisti cui, secondo me, David Lynch si è ispirato.
DELVAUX Il tema fondamentale del pittore belga Paul Delvaux è l’immagine femminile, vista come presenza continua, ossessiva, bella, verginale e, al tempo stesso, “demonicamente “ possessiva. “Nel mistero dei quadri di Dealvaux vi è qualcosa di incantato, come nella Nascita del giorno, con le quattro donne-albero immobili,[...] Anche qui, come in molti altri surrealisti, l’allucinazione si genera per la contraddizione fra la stranezza delle presenze e il realismo rappresentativo” (Piero Adorno, “L’arte italiana”, Vol. 3 T. 2) DALÌ Salvador Dalì rappresenta con minuzia ossessiva gli oggetti e compone immagini reali, collocandole in posizioni irreali, spesso deformandole innaturalisticamente: crea una vera trascrizione poetica della realtà interiore quale appare liberandosi non soltanto da quella esteriore ma soprattutto dai condizionamenti della ragione. Venere di Milo con cassetti
Rosa meditativaMAGRITTE L’obiettivo di René Magritte è quello di superare la capacità visiva dell’occhio che coglie la realtà in sintesi e quindi crea una realtà diversa da quella che abitualmente conosciamo, questa è più analitica, più reale del reale, già quindi surreale. Raggiunge la surrealtà sovrapponendo oggetti profondamente diversi, come la mela posata sul viso di un borghese ne “la grande guerra”. La grande guerraConcludo dicendo che David Lynch è un artista così eclettico che con Twin Peaks ha rivelato un surrealismo assolutamente degno di un qualsiasi esponente della corrente fondata da Breton.
DorothyEdited by Dorothy ThroughTheLookingGlass - 13/2/2009, 12:45
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