| ho esplorato tutta la sezione, e sono un po' sorpreso di aver trovato pochissimo su Windom Earle, e nulla sulla partita a scacchi che gioca a distanza con Cooper, e più in generale sulla presenza - piuttosto insistita - del gioco degli scacchi nella serie. comincio io allora, con una cosa che avevo buttato giù tempo fa (sempre sul mio blog, non sto a linkare):
Estratto di un dialogo tratto da: I segreti di Twin Peaks. Puntata 2.18 - Ferite e cicatrici
Nell'atrio della stazione di polizia, Pete Martell sta studiando le mosse per la partita (mortale) a scacchi tra loro e Windom Earle, e ne sta parlando con l'agente Dale Cooper, quando vengono interrotti dalle voci di Lucy ed Andy che stanno bisticciando. Dalla battuta di Pete ("I miei studenti...") si capisce che i due stanno a loro volta giocando una partita a scacchi, cercando di studiare direttamente da un grande esperto come Pete.
Lucy: Signor Martell, Andy vuole muovere il cavallo senza fare il saltino a uncino! Andy: Non devi fare sempre il saltino a uncino, è facoltativo. Pete: Andy, eh... i cavalli si muovono sempre con un saltino a uncino. A.: Tutte le volte? P.: E' un privilegio, Andy! Nessun altro pezzo può fare quella mossa. A.: D'accordo, signor Martell. L.: Credo che certa gente non la sappia poi tanto lunga come crede: scacco!
Quelle degli scacchi sono il tipico esempio di quelle che il filosofo americano John Rawls chiama regole costitutive, per distinguerle dalle regole regolative. Mentre le regole regolative indicano ciò che è prescritto (o vietato) nell'ambito di un'attività già costituita, ammettono eccezioni e consentono in genere ampio spazio all'interpretazione (di un intervento in gioco scorretto, nel calcio, si dice spesso che il fallo "ci poteva stare"), le regole cositutive invece pongono in essere delle attività che non esisterebbero all'infuori delle regole stesse, non ammettono eccezioni e la loro applicazione non richiede in genere un apparato preposto alla loro interpretazione. Fanno tipicamente parte di questa categoria le regole del gioco degli scacchi (come quelle della dama, del backgammon, dei giochi di carte,...): se a qualsiasi giocatore venisse in mente di muovere un pezzo in modo diverso da quello prescritto dalle regole, egli si porrebbe automaticamente al di fuori del gioco e la partita non potrebbe continuare. Non a caso, nel gioco degli scacchi, come in altri dello stesso tipo, non c'è bisogno di un arbitro, poiché le regole non si prestano ad essere interpretate (manipolate) e tutti i giocatori ne sono ben a conoscenza e sanno che mosse consentono o vietano.
Gli scacchi diventano in quelle puntate un riflesso di quel microcosmo che è Twin Peaks (metafora sottolineata dal fatto che ad ogni pezzo corrisponde un abitante della cittadina), e Twin Peaks è per Lynch lo specchio del mondo. Andy, muovendo il cavallo con una mossa diversa da quella consentita, si pone al di fuori del gioco, cioè al di fuori di Twin Peaks, al di fuori del mondo. Andy è un diverso, un freak (tema ricorrente in Lynch), come lo sono tutti i personaggi dello splendido serial tv, e si tira fuori dal mondo, perché il mondo gli sta stretto.
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