La Luna Nera e la donna stregaIn molti miti lunari ricorre il tema della Luna Nera: interpretata come la faccia invisibile del nostro satellite o, più spesso, come Luna nuova, la Luna cioè nascosta dalla congiunzione con il sole, è in ogni caso caratterizzata dalla sua oscurità, che la collega da un lato alla morte, all’oltretomba, ai fantasmi, dall’altro ai fenomeni di perdita di coscienza, agli aspetti più tenebrosi della psiche, come la follia, la possessione demoniaca, gli incubi, il panico, l’angoscia. Se la Luna è tipicamente femminile e viene associata alla donna, la Luna Nera, per la sua oscurità, è adatta a simboleggiare gli aspetti più inquietanti e minacciosi della femminilità, a dare forma alle paure dell’uomo nei confronti degli aspetti più violenti, sfrenati e incontrollabili della sessualità femminile e degli aspetti regressivi e castranti della maternità: la Dea Madre si trasforma così in Madre Terrificante, che spaventa il figlio e può arrivare fino all’infanticidio. Le culture più patriarcali, che sono quelle maggiormente conflittuali rispetto alla sessualità femminile e all’indipendenza della donna, hanno dato al simbolismo della Luna Nera un significato demoniaco e diabolico, che ha una lunga storia, dalla diavolessa babilonese Lilith, che in alcune tradizioni orali ebraiche diventa la moglie ribelle di Adamo, bestemmiatrice e madre di diavoli, all’Ecate greca, potente Dea Madre preellenica che il culto di Zeus ha relegato nelle tenebre, alle Empuse, demoni che assalivano e ossessionavano i greci durante la notte, alle Erinni e alle Furie, che tormentavano con il rimorso chi aveva infranto un tabù, fino ad approdare alla strega medievale, legata a Satana da un patto formale, ma ancora vicina al simbolismo lunare.
La Luna e la morteLe tre notti di Luna nuova, in cui la Luna scompare, simboleggiano la morte: per questo motivo la Luna è ovunque collegata alla morte, valorizzandola come momento di rigenerazione. La mezzaluna, ad esempio, è un simbolo funerario molto frequente sulle tombe, in tutto il mondo, e molte divinità lunari sono anche funebri e sotterranee (come Persefone o Ecate). È molto diffusa la credenza che la Luna sia il luogo dei morti, dove migrano e si riposano le anime defunte. Secondo le Upanishad, sacre scritture indù, le anime sulla Luna si riposano in attesa della prossima reincarnazione. Secondo Plutarco l’uomo è composto di intelletto, anima e corpo: il Sole fornisce l’intelletto, la Luna l’anima e la Terra il corpo. Dopo la morte l’anima torna alla Luna, come il corpo alla Terra. Alcuni miti africani e australiani evidenziano una frattura tra il destino della Luna e quello dell’uomo, narrando di un messaggio, trasmesso dalla Luna agli uomini, per mezzo di un animale a lei sacro (lepre, cane, lucertola), per assicurarli che “come io muoio e resuscito, così anche tu morirai e tornerai in vita”. Ma il messaggero, per incomprensione o cattiveria, comunica precisamente il contrario, cioè che l’uomo, dopo la morte, non rivivrà più: così ha origine la mortalità dell’uomo. La Luna è legata non solo alla morte fisica, ma anche a quella iniziatica, cioè a tutte quelle cerimonie di iniziazione in cui l’adepto celebra la propria trasformazione interiore, sperimenta la morte della sua vecchia personalità e la rigenerazione come “uomo nuovo”.
fonte:
http://www.sapere.it/tca/minisite/scienza/luna/uomo.html