| [QUOTE]Provo ad esporre questa personalissima tesi e chiedo a Zero00 cosa intende per "male puro": - Il bene può essere rappresentato anche dal dire ad un amico sempre la verità. Per esempio rinfacciare sempre all’amico i difetti di questo. E’ un atto di sincerità, pertanto lo si può classificare nel bene. Bisogna altresì calcolarne le conseguenze. Ovvero, nella maggior parte dei casi la persona si indispone per l’eccessiva sincerità dell’amico - chi è troppo sincero è insolente (Confucio) - per cui, rapporto di amicizia tra i due a serio rischio di rottura. E qui siamo in qualche maniera nel male, mi sembra. - Il male provo a figurarlo con il tentativo di un criminale intento ad uccidere la moglie del signor Rossi per vendetta personale: quando il malvivente è per ipotesi sul punto di tagliare la gola alla signora Rossi, il signor Rossi armato di revolver fa fuoco, ed uccide il criminale. Legittima difesa. Ciò nondimeno il signor Rossi ha tolto la vita ad un altro essere umano, pur con l’intento di salvare quella della propria moglie. Tutto questo per dire che ogni tanto bene e male possono confondersi ed amalgamarsi. Dopo tutto, senza il male non potrebbe esistere il bene, così come senza la luce non potrebbe esistere l’oscurità, eccetera. Mi scuso per la banalità dei miei concetti, e se sono andato fuori tema./QUOTE]
Be, intendo quello che hai detto tu. Secondo questa concezione il male puro non esiste. Mettiamola in questi termini: invece di parlare di bene e male parliamo di consapevolezza. Faccio degli esempi cinemo/letterari. Nel film Halloween si parla di Michael come di puramente malvagio. Nel film però Michael è come un bambino che non sa quale sia la differenza tra bene e male, e si comporta di conseguenza. Invece abbiamo l'esempio di Arancia Meccanica (sia il film che il romanzo) dove il protagonista Alex sa che quello che fa è il "male", si abbandona alla violenza per sua scelta. Però possiamo dire che è lui il vero male, o lo è quel sistema dittatoriale che gli toglie la facoltà di scegliere? In "Velluto Blu", Frank sembrerebbe puramente Malvagio (con la m maiuscola), anche nel suo caso è una scelta, ma sappiamo anche (nel film) che questa sua malvagità è quasi subordinata ad un suo modo sbagliato di concepire la realtà e in alcune scene sembra quasi un bambino che non sappia cosa è giusto e cosa è sbagliato. A lui si contrappone il protagonista, che pur non rappresentando il bene per eccellenza viene rappresentato nel suo diventare adulto (cosa che, in un certo senso, Frank non fa). Ora, ovviamente queste sono letture ed ipotesi mie, ma non vi sembra che Bob sia come un bambino, in TP? In quanto spirito non può provare certe sensazioni, e quando ha la possibilità di scoprirle attraverso un corpo umano non riesce a non provarle, come un bambino. A sua volta, se quelli della loggia si nutrono di paura, è quasi logico che facciano di tutto per ottenere il loro nutrimento (un po' come i vampiri, costretti per vivere a bere sangue). La loro è certamente malvagità (parlo di Bob e degli spiriti della loggia nera) ma non ha le caratteristiche della pura malvagità (intendo quindi il concetto di male slegato dal concetto di bene)
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